I mini-trattamenti di cui sto per scrivere si sono svolti in contemporanea ed in maniera del tutto sperimentale, su tre donne affette da Alzheimer, la malattia era in una fase abbastanza iniziale.
Nel corso del tempo,ho gestito gli incontri quasi sempre in piccoli gruppi, cercando di far picchiettare le persone da sole, per vedere se riuscivano e potevano coordinare i movimenti e se i punti da picchiettare rimanevano in memoria. E' stato quasi sempre tutto possibile, c'è stata qualche difficoltà nel coordinamento a volte, soprattutto se la mia attenzione era più rivolta alla persona che stava svolgendo la sua pratica di verbalizzazione. Ho voluto condurre gli incontri come con qualsiasi lavoro in gruppo di EFT, quindi tutte le persone presenti si picchiettavano contemporaneamente , e una alla volta, picchiettando verbalizzava il suo momento, il suo disagio, o la sua emozione.
Bene, in questo caso erano tre donne: La signora D., la signora E. , e la signora I.
Nessuna di loro conosceva EFT, ho mostrato i punti da picchiettare e molto rapidamente, molto più che in un soggetto completamente "sano", picchiettando è arrivato un forte rilassamento (questo elemento è stato riscontrato sempre, in ogni gruppo di persone con cui ho potuto lavorare in quel contesto, arrivando anche a qualche minuto di sonno ristoratore).
La signora D. ha iniziato con un forte disagio emozionale "Sto sempre chiusa", quando siamo arrivate a fare tapping sul punto della clavicola, sente un senso di liberazione. Subito però arriva un'emozione di preoccupazione, non sa spiegarla con molti vocaboli (altro punto in comune dalle persone affette da Alzheimer, pochi vocaboli a disposizione), ma le basta continuare a picchiettare un po' e arriva una nuova sensazione che percepisce nel collo e nella schiena: la curiosità. Non ha bisogno di spiegare o di spiegazioni, ancora un po' di tapping e arriva a visualizzare una luce rosa di sorpresa, gioia e sicurezza! Lei si sente meglio, molto meglio, e può ascoltare la prossima signora continuando a picchiettare in autonomia.
La signora E. è incredibile, davvero! Ha un problema di udito molto significativo, ma ha picchiettato durante il tempo della della signor D. Lei è attivissima e ha compreso tutto, mi dice di provare rabbia, tanta rabbia, facendo questo lavoro di "vantaggi condivisi", le è venuta rabbia perchè da bambina ha vissuto in orfanotrofio. Qui, abbiamo osato un po' di più. Non abbiamo cercato memorie disturbanti specifiche, ma abbiamo fatto una visualizzazione usando le tecniche di Matrix Reimprinting, e la signora E. è passata dalla rabbia, al perdono dei suoi genitori.
Ora passiamo alla signora I., lei era meno interessata, almeno ai miei occhi, o meglio, mi sembrava più riservata, con meno voglia di sperimentare. In effetti non mi sbagliavo, ma la sfiducia era data da un dolore alla spalla e una forte rigidità muscolare, non riusciva a muovere il braccio e il collo. Siamo riuscite a tradurre tutto questo dolore fisico in un'unica emozione, la rabbia. Ha superato la resistenza al fatto che la rabbia è brutta, ha superato la resistenza alla credenza di non aver diritto di arrabbiarsi, ha accettato di poter provare questa emozione e di poterla esprimere, tutto questo sempre picchiettando, un po' da sola, un po' aiutata da me. Nel giro di qualche minuto ha iniziato a sentirsi rilassata, ha potuto muovere il collo e poggiare la testa più comodamente all'indietro, e alla fine dell'incontro è riuscita a sollevare quasi del tutto il braccio senza dolore.
Tutto questo è durato circa mezz'ora e in questo poco tempo, sono entrate tutte e tre in uno stato di benessere, i familiari mi hanno poi detto che il beneficio è continuato anche dopo.