Tutti possiamo correre il rischio di essere felici

Giovanna ha cinquantadue anni, un lavoro prestigioso e di grande responsabilità. E’ una donna indipendente, dinamica, sempre in movimento e super organizzata. Fa EFT da poco tempo, in questo particolare momento di disagio, mi chiede di fare un trattamento online, non ha mai lavorato a distanza e non ha ancora iniziato a picchiettarsi con regolarità in modo autonomo, anzi, non ricorda ancora i punti giusti da picchiettare.

Ci vediamo, e iniziamo a lavorare. Visti gli argomenti trattati con lei nei nostri primi incontri, non mi aspettavo che il problema da trattare fosse il CORONAVIRUS, invece così è, e andiamo direttamente al punto.

Giovanna è molto agitata, mi racconta come si è organizzata (senza essere completamente consapevole che si tratta di organizzazione) per affrontare la sua quotidianità fatta di poche cose al momento, come per tutti noi, ma raccontandomelo, si sente ESAGERATA, si sente di sbagliare.

Si rimprovera perché si sente molto a disagio negli incontri con persone che non si proteggono abbastanza (è costretta ad esporsi per motivi di lavoro), si rimprovera perché ha paura (più che giustificata) dato che sa di essere stata a contatto con persone che hanno contratto il virus, e non ha piacere a condividere oggetti o cibo con persone che non fanno parte del suo nucleo familiare.  Continua a ripetere che si sente esagerata, e si rende conto di adottare misure estreme anche quando è in casa al sicuro. Si descrive come ipocondriaca.

Di fatto, sta semplicemente seguendo le regole che noi tutti dobbiamo adottare, ma questo la fa sentire malata, è stata anche presa un po’ in giro, e fotografata mentre disinfettava gli oggetti che usa per il suo lavoro.

Picchiettando, c’è voluto davvero poco, si ricorda che all’età di 19 anni, ha vissuto un episodio molto stressante; quando le hanno comunicato la diagnosi di Alzheimer di suo padre, ha subito un tale spavento, da aver passato un lungo periodo, convinta di essersi ammalata di cancro. Non viveva più, non si vestiva più, non faceva più nulla, tanto sarebbe morta.

Abbiamo subito lavorato con Matrix Reimprinting, andando ad aiutare il suo ECO congelato dalla paura, l’ECO non riusciva a credere di non essere malato, non riusciva a credere che sarebbe sopravvissuto. Lo abbiamo aiutato, abbiamo mostrato a quella ragazza di 19 anni, che nel futuro sarebbe andato tutto bene, Giovanna ha fatto vedere a stessa più giovane, come in realtà sarebbe vissuta: in salute, piena di energie, e con un ottimo lavoro. L’ECO ha reagito immediatamente, si è LIBERATO, ha voluto fare tutto ciò che si era precluso di fare fino a quel momento. Ha comunicato a Giovanna “che era libera”, e ha appreso con questo lavoro, che “c’è qualcuno che poteva aiutarla davvero”. Giovanna ha costruito una nuova immagine con il suo ECO, un abbraccio di libertà dorato.

Finito Matrix Reimprinting, Giovanna si è sentita tranquilla, non era ancora convinta però di poter affrontare la giornata che l’attendeva. Perché?

Perché “di solito” lei non si sente pronta.

Abbiamo picchiettato ancora un momento, ha chiuso gli occhi, si è riconnessa alla nuova immagine del suo ECO dorato e quando ha aperto gli occhi, ha potuto realizzare che non è lei ad essere esagerata, ma che è autorizzata ad organizzarsi come meglio crede per proteggere se stessa e chi le sta vicino, e a distaccarsi da chi non adotta comportamenti responsabili, specialmente in questo momento così delicato. 

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